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venerdì 28 dicembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
presentazione di: Appunti per la storia del movimento anarchico romano
venerdì 7 dicembre h. 18:00
presentazione del libro
APPUNTI PER LA STORIA DEL MOVIMENTO ANARCHICO ROMANO
DALLE ORIGINI AL 1946
con l'autore: Pasquale GRELLA
a seguire cena e bicchierata
alla sede anarchica "Malatesta" via Nino Bixio, 62 Metro "A" Manzoni
sabato 17 novembre 2012
M Rossi, Livorno Ribelle e sovversiva

LIVORNO RIBELLE E SOVVERSIVA
Arditi del popolo contro il fascismo 1921-1922
prefazione di G. Sacchetti
L’esperienza degli Arditi del popolo rientra pienamente tra le “anomalie” storiche e politiche del secolo scorso, tanto che per lungo tempo è stata oggetto di rimozione, da destra come da sinistra, nelle ricostruzioni degli eventi successivi alla Prima guerra mondiale.
A Livorno, l’arditismo popolare si ricollegò a quella tensione rivoluzionaria che aveva attraversato la composita collettività labronica durante le insorgenze risorgimentali e i conflitti sociali del Biennio rosso.
Fu così che – tra l’estate del 1921 e quella del ’22 – il sovversivismo dei quartieri proletari si oppose, con ogni mezzo necessario, allo squadrismo fascista. Questa fu a tutti gli effetti la prima strenua resistenza, anche se poi la memoria ufficiale ha preferito commemorare quella partigiana nella rituale festa nazionale del Venticinque aprile, evitando di ricordare come quella guerra civile era iniziata e cancellando anche coloro che praticarono l’antifascismo prima che la violenza reazionaria diventasse regime.
Indice
Guerra civile, prefazione di G. Sacchetti
Introduzione all’anomalia
Portofranco della rivolta
Gli Arditi del popolo
La breve estate dell’arditismo
Anarchici e arditi
La caduta di Livorno
Appendici
Livorno in sciopero per la libertà di Malatesta
Sedi politiche, sindacali e ritrovi pubblici
Elenco degli Arditi del popolo livornesi
Abbreviazioni
Indice dei nomi
giovedì 15 novembre 2012
giovedì 11 ottobre 2012
presentazione del libro "A testa alta!"
Presentazione del libro
A TESTA ALTA!
Ugo Fedeli e l'anarchismo internazionale (1911-1933)
(sarà presente l'autore)
a seguire Cena e Bicchierata
venerdi 12 ottobre dalle ore 18.30
alla sede anarchica E.Malatesta - via Bixio, 62 (Piazza Vittorio). Tram 5 e 14. Bus 105. Metro A fermata Vittorio
a cura della Libreria Anomalia/CDA e dei Punx Anarchici "Protest to Survive
venerdì 5 ottobre 2012
A. Pirondini, Anarchici a Modena. Dizionario Biografico

Anarchici a Modena. Dizionario biografico
pp. 240 EUR 17,00
Le storie personali, a cui spesso si è riusciti a restituire un volto, e le tante 'vite militanti' raccolte in questo dizionario consentono una ricostruzione inedita dell'ambiente politico e sociale modenese, dalla fine dell'Ottocento al secondo dopoguerra. Un libro di memorie che va oltre la trasmissione della memoria del Movimento anarchico per assumere il valore inaspettato di un racconto di cui andare orgogliosi. L'augurio è che, con questo contributo, la storia degli anarchici modenesi abbia finalmente raggiunto la maturità per uscire dall'anonimato, dalle mistificazioni ed essere riconosciuta come una componente importante della nostra storia e identità locale
Le storie personali, a cui spesso si è riusciti a restituire un volto, e le tante 'vite militanti' raccolte in questo dizionario consentono una ricostruzione inedita dell'ambiente politico e sociale modenese, dalla fine dell'Ottocento al secondo dopoguerra. Un libro di memorie che va oltre la trasmissione della memoria del Movimento anarchico per assumere il valore inaspettato di un racconto di cui andare orgogliosi. L'augurio è che, con questo contributo, la storia degli anarchici modenesi abbia finalmente raggiunto la maturità per uscire dall'anonimato, dalle mistificazioni ed essere riconosciuta come una componente importante della nostra storia e identità locale
zeroincondotta
venerdì 28 settembre 2012
M. Rossi, Arditi, non gendarmi!

ARDITI, NON GENDARMI!
Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)
Prefazione di Eros Francescangeli
Gli Arditi del popolo, prima espressione dell’antifascismo in armi, si opposero con ogni mezzo agli squadristi di Mussolini alla vigilia della sua salita al potere, nella guerra civile seguita alla Prima guerra mondiale. Anche se per breve tempo, la loro azione fu al centro delle cronache dell’epoca e tutti gli schieramenti politici dovettero misurarvisi. Ciò nonostante, è stata oggetto di una lunga rimozione: il fatto che ex-combattenti, veterani dei reparti d’assalto, non solo si fossero sottratti alla strumentalizzazione mussoliniana, ma vi si fossero opposti anche con le armi contendendo al fascismo l’eredità “spirituale” dell’arditismo, ha rappresentato un precedente scomodo, difficile da interpretare. Ancora oggi la storiografia stenta a distinguere i ruoli giocati rispettivamente da arditi, futuristi, legionari fiumani e sindacalisti rivoluzionari in una situazione instabile e contraddittoria quale fu quella del Primo dopoguerra. La nuova edizione rivista e ampliata di Arditi, non gendarmi! ripercorre le tracce che dal fango delle trincee, passando attraverso le piazze di Fiume, portarono alle barricate dell’autodifesa proletaria contro l’aggressione fascista.
Indice
- Il petardo dell’adunata, di Eros Francescangeli
- Premessa, a posteriori
- I futuristi della guerra
- Delitto e castigo
- Nelle trincee della guerra sociale
- Arditi e fascisti
- Fiume ardita d’Italia
- Le Bal des Ardents
- Il fiumanesimo
- Figli di nessuno e Ardite rosse
- Argo Secondari
- Sangue del nostro sangue
- Dal nulla sorgemmo
- Difesa proletaria
- L’insegnamento di Parma
- Rosso contro tricolore
- Guerra sia...
- Epilogo
- Appendice
- Indice dei nomi
G. Bosio, I conti con i fatti
I CONTI CON I FATTI
Saggi su Cafiero, Musini e l'occupazione delle fabbriche
La classe operaia opera, costruisce, si organizza, pensa e si esprime in maniera
propria...
Gianni Bosio ha dedicato particolare attenzione al periodo 1870-1921, durante il quale il movimento operaio fu relativamente spontaneo, dimostrando una creatività organizzativa non più raggiunta in seguito. L’attenzione su quel periodo ha oggi – nel momento cioè di una crisi irreversibile delle tradi-zionali organizzazioni operaie – forse più che ieri, implicazioni storiografiche e conseguenze politiche di grande rilievo. La geniale figura dell’organizzatore di cultura, ha fatto un po’ dimenticare l’originalissimo e innovativo apporto del Bosio storico. Queste sue ricerche su Carlo Cafiero, Luigi Musini e sull’occupazione delle fabbriche, ieri pietre miliari nella non facile ricostruzione della storia del movimento operaio italiano, mantengono oggi tutto il loro interesse e la loro freschezza, riproponendo interrogativi politici tutt’altro che esauriti. |
GIANNI
BOSIO (Acquanegra sul Chiese, 1923 – Mantova, 1971) è stato
uno dei più importanti storici del movimento operaio. Fondatore nel 1949 della
rivista Movimento operaio, nel 1953 delle Edizioni Avanti!, nel 1965
dell’Istituto Ernesto de Martino, è stato anche il più ragguardevole
rappresentante della prima generazione di storici oralisti. Curatore degli
Scritti italiani di Marx ed Engels (Edizioni Avanti!, 1955), è autore tra
l’altro de Il trattore ad Acquanegra (De Donato, 1981) e degli scritti
contenuti ne L’intellettuale rovesciato (seconda edizione accresciuta,
Istituto de Martino /Jaca Book, 1998).
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CESARE BERMANI (Novara,
1937 - ), dell’Istituto de Martino, curatore di più volumi di scritti di Gianni
Bosio, è stato tra i primi a utilizzare criticamente le fonti orali ai fini
della comprensione di passato e presente. È autore, tra l’altro, di Pagine di
guerriglia (4 vol., 1971-1999, Istituto Storico della Resistenza di Borgosesia)
e di Introduzione alla Soria orale (2 vol., 1999-2001, Roma, Odradek edizioni.
ODRADEK.IT
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mercoledì 26 settembre 2012
M. Bakunin, La libertà degli uguali

Nel decennio 1866-1876 scrisse alcuni testi decisivi per la formazione del pensiero anarchico. Questa scelta antologica, operata nella sua vastissima produzione, presenta – articolati per sezioni tematiche – gli scritti più significativi del pensiero bakuniniano maturo.
Come la sua brillante critica del mito della scienza, fatta in pieno culto positivistico; come la sua articolata proposta per un'educazione egualitaria e integrale; come le sue straordinarie anticipazioni sull'avvento di una inedita classe di nuovi padroni – gli emergenti ceti tecno-burocratici – impliciti negli sviluppi del capitalismo e nella tesi marxista della «dittatura del proletariato».
Una selezione che ci restituisce la ricchezza e attualità delle riflessioni bakuniniane, proponendo alcune pietre miliari del pensiero anarchico classico come il Catechismo rivoluzionario, Il programma della Fratellanza internazionale, L'istruzione integrale e brani essenziali di Dio e lo Stato e Stato e anarchia.
Io sono un amante fanatico della libertà
M. Bakunin
Io intendo quella libertà per cui ciascuno, anziché sentirsi limitato dalla libertà degli altri, vi trova al contrario la sua conferma e la sua estensione all'infinito
M. Bakunin
M. Bakunin
Io intendo quella libertà per cui ciascuno, anziché sentirsi limitato dalla libertà degli altri, vi trova al contrario la sua conferma e la sua estensione all'infinito
M. Bakunin
Indice:
- Introduzione
- Dio
- Lo Stato
- La Libertà
- L'Uguaglianza
- Scienza e Scientismo
- Socialismo e Dittatura
- la Rivoluzione Sociale
- L'Internazionale
lunedì 24 settembre 2012
Errico Malatesta, Opere Complete (1899-1900)

Malatesta in America (1899-1900)
A cura di Davide Turcato. Saggio introduttivo di Nunzio Pernicone
pp. 232 EUR 18,00
Relegato a domicilio coatto dopo i moti del pane del 1898, nell'aprile 1899 Malatesta evade. Dopo una breve permanenza a Londra, intraprende in agosto un soggiorno di otto mesi negli Stati Uniti, dove assume la direzione della Questione Sociale di Paterson, voce superstite dell'anarchismo italiano nel mondo. La lezione dell'esperienza induce Malatesta a operare in questo periodo una radicale svolta tattica, propugnando un'alleanza tra i partiti rivoluzionari per un'insurrezione che rovesci la monarchia sabauda, "l'ostacolo che impedisce qualsiasi progresso". Al tempo stesso egli chiarisce che "non si tratta di fare l'anarchia oggi, o domani o tra dieci secoli; ma di camminare verso l'anarchia oggi, domani e sempre". Coniugando coerenza teorica e pragmatismo, Malatesta getta così le basi feconde di una originale visione gradualista dell'anarchismo. Dalle colonne della Questione Sociale egli affronta inoltre una quantità di altri temi: il programma anarchico, l'organizzazione, l'involuzione borghese del socialismo, la libertà come metodo, il problema dell'amore, il diritto di giudicare. Attraverso articoli
sulla realtà americana, interviste e resoconti inediti di conferenze in francese e spagnolo, fra cui quelle tenute a Cuba nel marzo 1900, questo volume testimonia infine la dimensione transnazionale dell'attività di Malatesta, la sua ampiezza di vedute e di esperienze, e il suo ruolo di spicco nei
movimenti operai e anarchici sull'una e l'altra sponda dell'oceano Atlantico.
sulla realtà americana, interviste e resoconti inediti di conferenze in francese e spagnolo, fra cui quelle tenute a Cuba nel marzo 1900, questo volume testimonia infine la dimensione transnazionale dell'attività di Malatesta, la sua ampiezza di vedute e di esperienze, e il suo ruolo di spicco nei
movimenti operai e anarchici sull'una e l'altra sponda dell'oceano Atlantico.
(coedizione ZIC - La Fiaccola)
Errico Malatesta, Opere Complete (1897-1898)

pp. 392 EUR 25,00
ISBN 978-88-95950-16-7
Con questo volume inizia l'edizione delle Opere Complete di Errico Malatesta, senza dubbio, l'esponente più significativo del movimento anarchico di lingua italiana.
Le Opere complete, previste in dieci volumi, raccoglieranno la sua intera produzione, dagli articoli di giornale, agli interventi in conferenze e comizi, alla corrispondenza, agli opuscoli ed è prevista la loro uscita a cadenza annuale.
Il primo volume è dedicato alla raccolta degli scritti pubblicati su l'Agitazione di Ancona nel periodo cruciale del 1897-1898.
(coedizione ZIC - La Fiaccola
D. Graeber, Frammenti di antropologia anarchica
FRAMMENTI DI ANTROPOLOGIA ANARCHICA
Elèuthera
Graeber, antropologo
anarchico, propone un'inedita contaminazione tra una disciplina scientifica che
ha le molteplici società umane come oggetto di studio e una filosofia politica
estrema che con estrema lucidità decostruisce i meccanismi del dominio
sociale.
Che cosa
dovrebbe rendere compatibili, anzi affini, antropologia e anarchia? Per Graeber,
entrambe si muovono da molto tempo sulla stessa traiettoria, non solo perché
riconoscono la varietà dei modi di pensare propri degli esseri umani, ma anche
perché pongono al centro della loro riflessione la questione cruciale del
potere. In un puzzle di appunti e spunti deliberatamente incompiuti, l'autore
sviluppa la sua tesi partendo dalle enclaves libertarie ed egualitarie presenti in
diversi momenti della socialità umana (di cui ci parlano antropologi come Marcel
Mauss e Pierre Clastres), per arrivare alle forme di contropotere esistenti nel
mondo occidentale. Viene così abbozzata una ridefinizione dello Stato e delle
organizzazioni politiche che apre a considerazioni fortemente innovative sui
concetti di dominio, gerarchia, autorità.
domenica 23 settembre 2012
M. Antonioli, Sentinelle perdute

SENTINELLE PERDUTE
Gli anarchici, la morte, la guerra
Nella pubblicistica, nella poesia, nella canzone anarchica la morte è
un’immagine familiare, quasi invocata. Ma di quale morte si parla, la morte di
chi? Tenendo nel mirino tale interrogativo, Antonioli rintraccia alcune
stimolanti risposte indagando la produzione culturale del movimento, in
particolare le sue espressioni meno “impegnate”. Nel garibaldinismo di fine
ottocento, nel rapporto con D’Annunzio, nell’interventismo e
nell’antimilitarismo all’epoca della Prima guerra mondiale prendono forma
diverse immagini della morte, comuni all’immaginario anarchico e popolare. La
morte delle “vittime invendicate” dell’ingiustizia sociale, quella del nemico
“borghese, sfruttatore, papa o re”, ma soprattutto quella di chi cade
combattendo per l’ideale: il titano, l’eroe, il martire. Bruno, Caserio, Ferrer,
Gori: un pantheon di “cavalieri dell’ideale” ma anche di “cavalieri della morte
e del dolore”. E una morte che, da sacrificio in vista della vittoria, si
trasforma anche in morte “per nulla”, “bella e vendicatrice”.
Indice
- Premessa
- La morte dei titani e degli eroi
- La compagnia della morte. Gli anarchici garibaldini nella guerra greco-turca del 1897. Ritratto di gruppo
- Gli anarchici italiani e la rivoluzione russa del 1905
- D’annunzio e gli anarchici. A proposito di corrado Brando
- Nazionalismo sovversivo?
- Gli anarchici italiani e la prima guerra mondiale. Lettere di Luigi Fabbri e di Cesare Agostinelli a Nella Giacomelli (1914-’15)
- Gli anarchici italiani e la prima guerra mondiale. Lettere di anarchici interventisti (1914-’15)
- Gli anarchici italiani e la prima guerra mondiale. Il diario di Luigi Fabbri (maggio-settembre 1915)
- Guerra, amore e amicizia. Tre anarchiche di fronte alla Prima guerra mondiale
- Indice dei nomi
- La morte dei titani e degli eroi
- La compagnia della morte. Gli anarchici garibaldini nella guerra greco-turca del 1897. Ritratto di gruppo
- Gli anarchici italiani e la rivoluzione russa del 1905
- D’annunzio e gli anarchici. A proposito di corrado Brando
- Nazionalismo sovversivo?
- Gli anarchici italiani e la prima guerra mondiale. Lettere di Luigi Fabbri e di Cesare Agostinelli a Nella Giacomelli (1914-’15)
- Gli anarchici italiani e la prima guerra mondiale. Lettere di anarchici interventisti (1914-’15)
- Gli anarchici italiani e la prima guerra mondiale. Il diario di Luigi Fabbri (maggio-settembre 1915)
- Guerra, amore e amicizia. Tre anarchiche di fronte alla Prima guerra mondiale
- Indice dei nomi
BFSEDIZIONI
sabato 22 settembre 2012
R. Vaneigem, Lo Stato non è più niente!
G. Landauer, La comunità anarchica

L'itinerario biografico e politico di Landauer (1870-1919)
attraversa tutti i grandi eventi della sua epoca, dai congressi della Seconda
Internazionale, dove matura la separazione tra socialdemocrazia e anarchismo,
alla Repubblica dei Consigli di Baviera, dove troverà la morte il 2 maggio 1919
barbaramente massacrato da un plotone di Guardie Bianche. Nonostante l'epoca
drammatica in cui vive, Landauer è fermamente convinto che un altro mondo è non
solo necessario ma anche possibile qui e ora. Così innesta nel suo pensiero
politico elementi «eretici» che gli consentono di elaborare una visione
originale del mutamento sociale. La rivoluzione non è più vista come un atto, ma
come un processo al cui centro pone l'individuo comunitario, ovvero l'individuo
impensabile come singolarità in quanto frutto delle sue relazioni con gli altri.
Una concezione controcorrente che fa di Landauer un pensatore quanto mai attuale
e innovativo.
Gustav
Landauer (Karlsruhe, 7 aprile 1870 – Monaco di Baviera, 2 maggio 1919). La vita
politica di Landauer attraversa tutti i grandi eventi della sua epoca, dai
congressi della Seconda Internazionale dove matura la separazione tra
socialdemocrazia e anarchismo (anche se lui si definirà sempre, ostinatamente,
anarco-socialista), alle manifestazioni pacifiste per prevenire lo scoppio della
prima guerra mondiale. Nonostante l'epoca drammatica in cui si trova a vivere,
Landauer è convinto che un altro mondo è non solo necessario ma anche possibile
nel qui e ora. Il che, nel dopoguerra, fa di lui una delle menti più lucide e
appassionate della Rivoluzione tedesca, durante la quale ricopre brevemente
l'incarico di ministro della Cultura. Un plotone di Guardie bianche inviato a
reprimere la Repubblica dei consigli di Baviera lo fucila a Monaco il 2 maggio
1919.
Elèuthera
venerdì 21 settembre 2012
B. De Sario, Resistenze innaturali.
Resistenze innaturali. Attivismo radicale nell'Italia degli anni '80
Beppe De Sario
Con un linguaggio personale e a tratti sorprendente, Beppe De Sario inserisce nella storiografia nazionale una prospettiva che non cessa di essere utopica pur mantenendosi fortemente storica in ogni momento della trattazione. Luisa Passerini Anni ’80: il limbo di un tempo minore o un fondamentale anello di congiunzione tra il passato e il futuro dei movimenti sociali? Nei circuiti dell’attivismo culturale e dell’underground italiano muovono i primi passi le esperienze che daranno vita ai centri sociali, all’autoproduzione, al consumo critico e all’utilizzo alternativo delle reti telematiche. Prende corpo nelle pratiche delle giovani generazioni la via di fuga da due fenomeni legati e convergenti: la sconfitta del precedente ciclo di lotte e l’incitamento a godere e consumare immediatamente successivo. Attraverso fonti orali e un’originale analisi storiografica, Resistenze innaturali percorre le scene di Torino, Milano e Roma nell’intreccio tra punk e sottoculture di strada, tra soggettività emergenti e processi politici e comunicativi in radicale trasformazione. Frammenti, linguaggi sommersi, un ampio apparato di foto e documenti d’archivio compongono il mosaico di un decennio per molti versi ancora inedito. Beppe De Sario (1973), storico e studioso delle culture e dei movimenti sociali, ha conseguito il dottorato di ricerca in sociologia e ha partecipato come attivista alle più importanti manifestazioni di protesta dal G8 di Genova a oggi. Prefazione di Luisa Passerini
AgenziaX
U. Tommasini: Il fabbro anarchico
giovedì 20 settembre 2012
A. V. Shubin, Nestor Machno e la rivoluzione in Ucraina
A poco meno di un secolo dagli eventi, è ora possibile
ricostruire nella sua complessità la storia della Rivoluzione russa, al di là
dei miti e dei racconti dei vincitori. Grazie all'apertura degli archivi segreti
dell'URSS, sono infatti riemersi quei movimenti sociali che hanno segnato in
maniera cruciale le vicende rivoluzionarie prima dell'avvento del regime
bolscevico.
Un'attenzione particolare, anche per le dimensioni del
fenomeno, è stata data all'anarchico ucraino Nestor Machno e al movimento
contadino, denominato machnovscina, che tra il 1917 e il 1921 coinvolse una
vasta regione dell'Ucraina. Fu proprio questa grandiosa jacquerie libertaria la
vera protagonista della rivoluzione in quella parte dell'ex impero russo.
E lo fu tanto per i suoi esperimenti di autogestione e
democrazia diretta, quanto per quella guerriglia partigiana che combatté
vittoriosamente contro occupanti austro-tedeschi, nazionalisti ucraini,
revanscisti zaristi. E contro l'Armata Rossa, che dopo un'alleanza tattica con
l'esercito contadino, una volta vinta la guerra civile annientò i machnovisti
bollandoli come «banditi». Oggi i documenti ci raccontano un'altra storia di
quella epopea controversa e affascinante.
Il comunismo libertario verso il quale ci stavamo
muovendo noi supponeva la libertà dell'individuo, l'eguaglianza,
l'autodeterminazione, la libera iniziativa, la creatività e l'abbondanza per
tutti.
Abbiamo avuto l'occasione di gettare le basi di una società fondata su principi anarchici, ma quelli che ci siamo trovati di fronte non ce ne hanno lasciato né il tempo né lo spazio. Loro hanno trasformato la lotta delle idee in un combattimento fra gli uomini.
Abbiamo avuto l'occasione di gettare le basi di una società fondata su principi anarchici, ma quelli che ci siamo trovati di fronte non ce ne hanno lasciato né il tempo né lo spazio. Loro hanno trasformato la lotta delle idee in un combattimento fra gli uomini.
Nestor Machno
La Comune di Parigi 1871.
PARIGI 1871. LA COMUNE LIBERTARIA
Gli
avvenimenti di marzo portarono nelle strade di Parigi una umanità dolorante che
non si era mai vista. La borghesia (secondo la testimonianza di Vilfredo Pareto)
ne fu addirittura terrorizzata. Più che gli scontri veri e propri, le barricate
e le distruzioni, come l’abbattimento della colonna Vendôme eretta a ricordo
delle vittorie di Napoleone, fatti che interessarono solo una parte dei
quartieri della città, quello che fece veramente paura fu l’autorganizzazione di
una realtà sovversiva che non si immaginava potesse fare da sé. Dai luoghi più
reconditi e miseri di Parigi uscirono le forze vive di quella parte della
società da sempre destinata alla fame e all’ignoranza. E questa gente non andava
tanto per il sottile, anche se i tentativi di frenarla partirono subito da
quelle componenti – politici, letterati, avvocati – che in questi casi riescono
a mettersi alla testa di ogni iniziativa per darle il “giusto” freno e
indirizzarla verso quelle contrattazioni che nella logica del potere possono
dare i migliori frutti. Difatti, anziché attaccare subito Versailles,
utilizzando i cannoni che si trovavano a Parigi, e impiegando le forze militari
che potevano avere facilmente ragione dei resti di un esercito umiliato e
sconfitto, questi “capi proletari” fecero di tutto per rallentare le cose e
permettere al governo provvisorio di riorganizzarsi e, con l’aiuto dei
Prussiani, schiacciare la Comune.
edizioni Anarchismo, 2007,
pp. 50, €
4.00
E. Goldman, Femminismo e anarchia

Donna e anarchica, Emma Goldman rappresenta ancora oggi un’originale chiave di lettura della realtà contemporanea. Trasferendo nella scrittura l’intelligenza e la passione che caratterizzarono il suo attivismo in America, in Russia e nella Spagna repubblicana, “Emma la rossa” si presenta come una delle voci più rappresentative del movimento anarchico e femminista. Il suffragio femminile, il matrimonio, le gabbie morali del puritanesimo e il dramma della prostituzione sono alcuni degli argomenti affrontati dalla militante, che ha saputo fare delle sue idee una griglia d’interpretazione della condizione della donna. Attraverso i suoi scritti si ripercorrono trent’anni di lotta contro l’oppressione di uno Stato che, complice della religione, ha imbrigliato le potenzialità femminili nell’immagine della donna come madre e moglie asservita. Un’oppressione sessuale ed economica, quindi, contro cui Emma Goldman lanciò le sue parole di condanna «per una liberazione della donna che deve iniziare», prima di tutto, «nella sua anima».
La nuova antologia di testi proposta da BFS edizioni riunisce alcuni saggi già comparsi in Italiano e alcuni mai prima d’ora tradotti.
# Indice:
- "Il pensiero anarcofemminista di Emma Goldman" di B. Bianchi
- Nota editoriale
- Femminismo e anarchia
- L’anarchia. Cosa vuole veramente
- La tratta delle donne
- Il suffragio femminile
- Il matrimonio e l’amore
- La tragedia dell’emancipazione
- La gelosia, le sue cause e una possibile cura
- Vittime della moralità
- Indice dei nomi
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