venerdì 21 settembre 2012

U. Tommasini: Il fabbro anarchico


Operaio e militante, ma soprattutto uomo libero e solidale, Umberto Tommasini (1896-1980) è un tipico anarchico della sua generazione: non un dirigente o un teorico, di quelli che fanno la storia ufficiale. E neppure un esecutore, un ingranaggio delle macchine partitiche e sindacali.
Risolutivo e sonoro è l’io narrante del protagonista, un lavoratore manuale, che solo attraverso una lunga conversazione può trasmettere la memoria di un’autentica esistenza antiautoritaria: spontanea e cosciente, coerente e contraddittoria.
Egli affronta il carcere e mette di frequente a repentaglio la vita con estrema naturalezza e serenità. Mantiene intatta la propria integrità e ingenuità tra scontri armati, in particolare in Spagna, condanne, evasioni, attentati a Mussolini. Incontra, e spesso si scontra, con figure di rilievo della storia del movimento operaio italiano: Rosselli, Berneri, Valiani ma anche Di Vittorio, Vidali, Bordiga).
Dalla Trieste austriaca alla Prima Guerra Mondiale, dal biennio rosso al confino, dall’esilio a Parigi all’epopea spagnola, dal ritorno alla “città senza pace” al Sessantotto. Un lungo filo di impegno e di utopia unisce periodi e contesti radicalmente diversi nei quali si muove con la tranquillità e la determinazione di un essere umano attento e attivo.
Claudio Venza è docente di Storia della Spagna contemporanea e di Storia dei partiti e dei movimenti politici presso l’Università di Trieste; ha insegnato Storia dell'Italia contemporanea all'Università Autonoma di Barcellona. Dirige, con Alfonso Botti, la rivista «Spagna contemporanea». Ha promosso, con Giampietro Berti, la stesura del Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani (Pisa, 2004-05, 2 voll.). Tra le pubblicazioni principali: Umberto Tommasini. L’anarchico triestino (Milano, 1984); (con Francisco Madrid), Antología documental del anarquismo español (Madrid, 2001); Anarchia e potere nella guerra civile spagnola (Milano, 2009).
INDICE
Introduzione di Claudio Venza
Autobiografia di Umberto Tommasini
1. Proletari sfruttati perché ignoranti
2. Infilare la baionetta in un altro
3. Una pagnotta in dodici
4. Armi nascoste
5. Un gruppo di lavoratori
6. La milizia fascista era pronta a sparare
7. Intellettuali non abituati
8. Non volevo andarmene via
9. L’impressione di essere niente
10. Se necessario sappiamo organizzarci
11. Vinciamo di sicuro
12. Un lavoro difficiletto
13. Berneri era sfinito
14. Con gli spagnoli fino in fondo
15. Stracci sporchi e coscienza pulita
16. Caduta del fascismo senza merito nostro
17. I comunisti dominavano
18. L’imbroglio di Tito
19. Il giornale “Germinal” e i sindacati
20. Con gli anarchici non si guadagna
21. Giovani che si avvicinano
Intervista a Claudio Magris

                                                                                                                            - odradek edizioni -

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