martedì 18 settembre 2012

Arthur Lehning e l'anarcosindacalismo




 
Arthur Lehning, nato il 23 ottobre 1889 a Utrecht, studia economia a Rotterdam e storia a Berlino.

Alla fine della prima guerra mondiale si avvicina agli ambienti antimilitaristi e libertari. Dopo aver soggiornato a Vienna e Parigi, ritorna ad Amsterdam dove pubblica, tra il 1927 e il 1929, la rivista «I 10», “organo di tutte le espressioni dello spirito moderno, delle nuove correnti dell’arte, della scienza, della filosofia e della sociologia”. Tra i redattori figurano J. J. Oud per l’architettura Lazlo Moholy-Nagy per “film en foto” e tra i collaboratori personaggi come Hans Arp, Marcel Breuber, Le Courbusier, Walter Gropius, Wassily Kandinsky, El Lissitzky, Piet Mondrian, Gerrit Rietvelt, Kurt Schwitters, Upton Sinclair, Georges Van Tongerloo, oltre a Max Nettalu, Rudolf Rocker, Bart de Ligt, Otto Rühle, Henriette Roland Holst, Alexander Berkman, Alexander Shapiro. Insomma noti esponenti libertari accanto a prestigiosi rappresentanti delle avanguardie artistiche e letterarie, a testimonianza degli interessi culturali che animano il giovane Lehning.

Attivo nel movimento anarchico di ispirazione sindacalista (soprattutto all'interno della FAUD tedesca, con Rudolf Rocker e Augustin Souchy, così come del NAS e del NSV olandesi, prima e dopo il 1923), Lehning è dal 1932 al 1935 segretario dell’Ait, l’Associazione internazionale dei lavoratori sorta a Berlino nel 1922 allo scopo di radunare le organizzazioni sindacaliste rivoluzionarie e libertarie che non si riconoscevano né nell’Internazionale di Amsterdam (socialista riformista), né in quella dell’Internazionale dei sindacati rossi, Profintern, legata all’Internazionale comunista, risiede quindi prima a Berlino, poi a Barcellona. Nel 1935 è tra i fondatori dell’Internaational Institut voor Sociale Geschiedenis (Istituto Internazionale di Storia Sociale, IISG) di Amsterdam. Nell’ottobre 1936 lo ritroviamo in Spagna. Dal 1939 al 1947 vive in Gran Bretagna, ad Oxford, dove dirige la sezione inglesa dell’Istituto. Nel 1952, su invito del governo indonesiano, organizza a Giacarta una biblioteca per le scienze politiche e sociali e insegna presso la locale Università e presso l’Accademia degli affari esteri. Ritornato in patria si dedica agli Archives Bakunine, la raccolta e la pubblicazione degli scritti di Bakunin, il cui primo volume Michel Bakunine et l’Italie 1871-1872 esce nel 1961.

Oltre agli Archives tra le sue pubblicazioni possiamo ricordare: L’amico della mia giovinezza. Ricordi di H. Marsmam (1955), Marsmam e l’espressionismo (1959), Da Buonarroti a Bakunin (1970), Michel Bakunin e gli altri (1976). Ha collaborato al «Die Nieuwe Stem», «Libertinage» e alle riviste dell’IISG. Nel 1969 partecipa, a Torino, al convegno Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo, con la relazione Anarchia e bolscevismo, pubblicata due anni più tardi; nel 1976, a Venezia, partecipa al convegno di studi internazionali su Bakunin, pubblicata nel ’77 in «Bakunin cent’anni dopo» e nel 1977 partecipa al convegno di Ferrara. Nel 1973 esce in Italia Anarchismo e marxismo nella rivoluzione russa, già uscito nel 1929 sulla rivista anarcosindacalista «Die Internationale».

Nel 1999, il PC. Hooft-prijs, il più importante premio letterario in Olanda, gli è stato attribuito per l'insieme della sua opera, che concerneva sia la storia del movimento anarchico ed anarcosindacalista e dei suoi teorici, soprattutto Bakunin, sia la critica del bolscevismo e del modello sovietico.

Arthur Lehnning muore il 1° gennaio 2000, due mesi dopo il suo centesimo compleanno.



Sue opere in italiano:



Bakunin e gli altri, Edizioni Zero in Condotta, Milano, 2002.

L'anarcosindacalismo: scritti scelti, BFS, Pisa, 1994.

Marxismo e anarchismo nella rivoluzione russa, L'Antistato, Cesena, 1973.

Bakunin e la formazione dell'Internazionale in Italia, Editori Riuniti, Roma, 1970

Nessun commento:

Posta un commento