La giornata di ieri si è conclusa verso l'una
di notte, quando la polizia ha sgomberato con la forza gli ultimi manifestanti
rimasti in plaza Neptuno.
Dalla lunga giornata di mobilitazione di ieri è
stato lanciato un nuovo appello per oggi:
l'appello è a ritrovarsi alle
19 per tornare ad assediare il Parlamento.
h23.30:
Nonostante la lunga giornata di assedio, le
cariche e i proiettili di gomma della polizia, sono ancora migliaia le persone
che manifestano, tuttora radunate in plaza Neptuno.
Le notizie più recenti riferiscono di 28
arrestati e diverse decine di feriti ma i numeri sono in continuo aumento per le
frequenti cariche della polizia che per tutto il giorno ha affrontato con
difficoltà e nervosismo il grandissimo numero e la determinazione delle persone
scese in piazza.
Nel frattempo in tutto il paese stanno
circolando gli appelli per riunirsi in grandi assemblee domani mattina e nei
prossimi giorni, per dare continuità alla straordinaria mobilitazione messa in
campo nella giornata di oggi.
h
21.00:
Dopo numerose cariche che si sono susseguite, in piazza Neptuno rimangono decine di migliaia di manifestanti di fronte a uno schieramento della polizia. Diverse cariche continuano a prodursi a distanza di poco tempo. Numerosi risultano i feriti e gli arrestati. La piazza è ancora decisa a rimanere unita e decisa a non andare via, mentre i boati si fanno sempre più alti. L'ambiente continua a surriscaldarsi e la rabbia cresce.
h 19.15:Le cariche sono partite in questo momento, mentre alcuni dei manifestanti cercavano di abbattere le recinzioni. La polizia aggredisce un manifestante che stava in prima fila nella manifestazione. Tensioni e cariche della polizia continuano nella zona di Neptuno.
Dopo numerose cariche che si sono susseguite, in piazza Neptuno rimangono decine di migliaia di manifestanti di fronte a uno schieramento della polizia. Diverse cariche continuano a prodursi a distanza di poco tempo. Numerosi risultano i feriti e gli arrestati. La piazza è ancora decisa a rimanere unita e decisa a non andare via, mentre i boati si fanno sempre più alti. L'ambiente continua a surriscaldarsi e la rabbia cresce.
h 19.15:Le cariche sono partite in questo momento, mentre alcuni dei manifestanti cercavano di abbattere le recinzioni. La polizia aggredisce un manifestante che stava in prima fila nella manifestazione. Tensioni e cariche della polizia continuano nella zona di Neptuno.
h 19.00:Mentre gli elicotteri sorvolano la zona e i poliziotti indossano i caschi, migliaia di persone continuano a dirigersi verso il Parlamento. Per il momento sono in circa 20mila che stanno partecipando all'assedio. Le persone si stanno posizionando intorno all'edificio.
h 18.30:Un uomo di mezza età con una bandiera del sindacato andaluso dei lavoratori (SAT) è stato arrestato dalla polizia dopo essere salito sulla recinzione di protezione che circonda il Parlamento. A Sevilla nel frattempo, circa 3mila persone -convocate dal sindacato SAT- si sono radunate sotto il parlamento andaluso, scandendo cori al grido "O ci lasciano entrare o entriamo con la forza!". Nel frattempo circa 10mila persone continuano a raggiungere lentamente il Parlamento di Madrid.
Già dalle prime ore del mattino lo stato di
allerta intorno al Parlamento spagnolo si è acceso. Un ingente schieramento di
forze dell'ordine formato da si è posizionato nell'area antistante. La
fotografia è chiara, il Palacio de Congresos risulta completamente blindato da
1400 poliziotti in tenuta antisommossa, da mezzi e da transenne.
C'è chi tra i politici - terrorizzati all'idea della mobilitazione convocata da giorni dalla piattaforma "en pie!" (in piedi!) e dal gruppo Azione di coordinamento per il 25S- rilasciava dichiarazioni su un tentativo di colpo di stato o paragoni simili. Sintomo di come il governo di Rajoy sia cosciente di giocare una partita non così facile, attanagliato dalla crisi e dalla popolazione ormai impaziente di subire la politica d'austerità dettata dall'emergenza.
C'è chi tra i politici - terrorizzati all'idea della mobilitazione convocata da giorni dalla piattaforma "en pie!" (in piedi!) e dal gruppo Azione di coordinamento per il 25S- rilasciava dichiarazioni su un tentativo di colpo di stato o paragoni simili. Sintomo di come il governo di Rajoy sia cosciente di giocare una partita non così facile, attanagliato dalla crisi e dalla popolazione ormai impaziente di subire la politica d'austerità dettata dall'emergenza.
Da vari punti della penisola iberica e da
alcuni paesi d'Europa, migliaia di persone hanno raggiunto Madrid con autobus e
macchine per partecipare all'appuntamento tanto atteso del 25S, molti sono stati
i pullman fermati durante il tragitto, e non potevano certo mancare le
identificazioni e le perquisizioni di quanti, dentro quei pullman, si recavano
al concentramento. "Circondiamo il Parlamento fino a quando non si dimettono!".
Con queste parole d'ordine si è dato il via alla giornata che ha previsto varie
iniziative al suo interno tra cui un pranzo popolare, essemblee e azioni di
vario tipo. Uno striscione con su scritto "Que se vayan todos" apre il corteo
appena partito e che si sta dirigendo verso il parlamento. Molti i giornalisti
che sono stati identificati prima che iniziasse il corteo. La tensione è alta
per la quantità di poliziotti presenti nelle strade, tuttavia in migliaia in
questo momento stanno marciando scandendo slogan di vario tipo, mentre un gruppo
di manifestanti si trova già nei pressi del Parlamento.
da: infoaut.org
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